martedì 22 dicembre 2009

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Padre mi perdoni perchè ho peccato.

non riesco a stare in mezzo alla gente perchè tutto mi sporca la faccia,

e non mi viene da ridere quasi mai, anzi, spesso mi viene da piangere.

Padre mi perdoni perchè bevo, fumo, uso droghe, sono promiscuo.

Padre mi perdoni perchè mi dimentico sempre il nome e il numero di cellulare del mio angelo custode.

Padre io le chiedo perdono anche per la banalità del mio peccato che non è mai riuscito ad essere un peccato originale.

Padre mi perdoni perché ho peccato molto, ed è stata l'unica costanza che ho avuto,

perché desidero la roba d'altri, perché non vedo il prezioso che ho.

Padre mi perdoni se ho sempre mani e piedi ghiacciati.

Padre mi perdoni se perdo sempre la pazienza, la verginità, i documenti, la retta via, l'aereo, lo spunto, il momento giusto, le chiavi di casa, la fede, tempo, occasioni, le scommesse, la faccia.

Padre sopratutto mi perdoni perchè tutto quello che faccio è teso a farmi dire bravo a farmi gratificare a dare da mangiare alla mia vanità

Padre mi perdoni perché ho peccato, e l'unica certezza che ho

e che lo rifarò.


Padre mi perdoni,

e poi mi abbatta perchè sono un Ego-mostro.


martedì 23 giugno 2009

Circus

Nella piazza dove vivevo da bambino,
 a Torino, 
arrivava il circo, le prime due settimane d'aprile, 
e per me la primavera incominciava così,
 sulla schiena degli elefanti 
spinta in avanti dai piedi delle equilibriste,
 e la piazza si riempiva di fieno che mi faceva starnutire.
Poi il circo se ne andava, 
ma per giorni rimaneva nell'aria l'odore di stalla,
l'odore di circo, 
chiudevo gli occhi e tutto ritornava ad essere coperto da un tendone
e sapore di pop corn.

Te ne sei andata e da una settimana 
e rimane l'odore di te che si muove per questa casa, 
l'odore di qualcosa che c'è stato,
ma ora si è spostato, 
ora non c'è più;
ma nulla se ne va senza lasciare una traccia 
senza lasciare un odore che mi inchioda alla parete 
e fa diventare vivo davanti agli occhi quello che non c'è.

Quando scendevo la mattina per andare a scuola mi trafiggeva quell'odore 
e quando poi nei giorni lo sentivo affievolirsi,
mi rendevo conto che quella malinconia sarebbe passata, 
e allora diventavo ancora più malinconico, 
poi l'odore passava e me ne dimenticavo fino all'Aprile sucessivo, 
che sembravo uno di quegli aviatori che volano con una vela e un gigantesco ventilatore, 
con la mia cartella azzurra molto 
molto più grande delle mie spalle.

Per me la primavera arrivava così sulle schiene degli elefanti, 
e per giorni un circo fantasma viveva in quella piazza, 
nella piazza sopra la quale facevo colazione con l'ovomaltina.

Per me non so che stagione sia iniziata ora, 
col profumo di un fantasma che si muove per casa, 
ma spero passi presto, 
così da dimenticarmene, 
almeno fino al prossimo Aprile.

giovedì 14 maggio 2009

Senza finestra

Quando sei qui con me
questa stanza non ha più pareti
ma materassi
e questa camicia è proprio una forza
e mi riempio lo stomaco di sangue
mangiandomi le parole

martedì 5 maggio 2009

Non autoreferenziale come sembra

Scendo dalla scala principale tanto devo pur usarli questi piedi
e non prendo spicci quando devo vendere me stesso
scendo di domenica mattina lungo la via dove vivo
per buttare via la spazzatura
e non accetto monete se devo vendere me stesso

e tu puoi pensare quello che vuoi
e darti il peso che meglio credi

oh cos'ho mai fatto?

Forse potrebbe essere il mio giorno fortunato
chissà se anche chi vive all'inferno ha le sue giornate fortunate
chissà se anche chi sta all'inferno ha i suoi giorni neri

mio padre mi cerca e mi trova solo a volte
ohi non mi vedi sono io?

questo potrebbe essere il tuo giorno fortunato all'inferno


tra me e te orari completamente fusi

io a Tokio tu esattamente dall'altra parte dello stesso divano

ma io non sono un aereo

io ho imparato l'importanza di avere un passaporto

io che non conosco la pace
io che non mi rassegno all'amore
io che ascolto tanta musica
io che leggo tanto
io che parlo tanto
parlo
parlo
e la maggior parte delle volte non ho nulla da dire
io violento
io ingiusto
io due pesi due misure
io che comunque ho sempre fatto di peggio
io che comunque piango
io figo
io che vorrei
io che non sono
io ingenuo
io tagliato
io ridicolo
io ubriaco
io bello
io giovane
io modello
io sbagliato
io che non prego spesso
io che corro nei boschi
io che scrivo
io che fondamentalmente valgo quel che peso
e sono magro
io che mangio molto
io che penso spesso alla morte
io che viaggio
io che da fuori cosa ti manca?
Io che ti scopo
io che non gioco d'azzardo
io che non mi esprimo
io che mi esprimo troppo
io che non ascolto
io volgare
io francese
io professionista
io fuoricorso
io diggei
io ignorante
io idealizzato
io invidioso
io impegnato
io solo
io pieno di amici
io che non amo i cani
io che vado poco al cinema
io che non mangio McDonald's
io che ho paura tutti giorni
io che ti vengo a cercare con la scusa di doverti parlare
io
i
io giovane
io giovane che leggo il catalogo dell'ikea
io che non ho mai letto la bibbia
io che ho visto superare le copie della bibbia dalle copie del catalogo dell'ikea
io che non credo in Dio
Dio che non crede in me
Dio che è incompetente
Dio che mi fa paura
Io che mi chiamo Laura il venerdi sera
io che vorrei un figlio da te
io che non so
io che male fa?
Io e lucia
Io
e
Lucia
io e l'amore disperato
io fanatico in pelle
io che non
io virus
io un pacchetto di camel senza filtro
io i vinili
io che sono un disastro
io a Venezia in posa con i piccioni in piazza San Marco
io che prendo coraggio alla sala Apollo
Io e Montale a passeggiare nel caldo a Monterosso
Io e nina morich
io e socrate al falò di ferragosto
io ave maria
io ubriaco ancora
io e il pesce crudo
io che non gioco a carte
io che sono solo
io che sono pieno di amici
io che vorrei vederti sotto un velo da sposa baciarsi
io che parlo solo di me stesso
io che non rido per i tuoi stessi motivi
io che non ho figli
io che vedo la gente morire
io che boh
io che comunque è estate
io che se dovessi andarmene spero d'inverno
io che a maggio non ho coraggio
io






e tu che mi manchi.

mercoledì 8 aprile 2009

Amore dolce nel pomeriggio lento

Lascio tutte le luci dei miei occhi accese
così quando torni non inciampi nei miei pensieri
che lascio sparsi sul tappeto rosso,
e poi ti arrabbi perchè sono disordinato
ma ridi subito,
e ti lascio la luce accesa sulla cassettiera di tutti i miei sogni
che così non cadi
che cedere è impossibile
ferirsi meno che mai
e ad ogni bacio che ci siamo dati
io poi gli ho dato un nome
e uno per uno come ai bambini nella foto delle elementari,
e ti sposo senza anelli
e lo faccio tante volte al giorno,
poi tutte le volte che ti ho spogliata l'ho fatto perchè
perchè tu non potessi sentire freddo,
chissà se esiste un modo per non smettere mai di aspettare
che la terra si avvicini al sole come ora,
e l'affitto lo pago ridendo come un pazzo
e la mattina è una tua idea geniale
e i prati verde acido
su cui non vedo l'ora di sbucciarmi le ginocchia
come da bambino
come da grande,
e nuovi font a cui abbeverarsi
per scriverti che
per scriverti di getto

che secondo me tutto questo sole che entra dalle finestre
è probabilmente opera tua.


Giulio

lunedì 6 aprile 2009

Spàccati di vita

La mattina che hai compiuto trent'anni, kamikaze palestinesi,
si facevano saltare negli autobus del mio cervello.
Tu immersa nella schiuma luminosa che penetrava dalla finestra ti facevi bella per tutte le mete che ci sono fuori da quella porta
quella porta che è una presa in giro,
quella porta che non apriamo mai contemporanamente,
quella porta che io spalanco sempre senza chiedere prima chi è,
quella porta che è quella di casa nostra.

"Giulio Giulio guardami quanti anni mi dai!?"

Sei solo tu che mi chiami Giulio,
una volta mi chiamavano Giulio i carabinieri o la polizia quando mi fermavano per un controllo,
ora che sono più grande mi chiamano per cognome ma il disprezzo è lo stesso,
reciproco quasi sempre tra l'altro;
o mi chiamava Giulio mia madre quando si lamentava di quello che non ero,
ora i carabinieri mi danno del lei,
e mia madre si è convinta a guardare solo quello che sono.

"Giulio Giulio mi lego i capelli dai come sei incazzoso la mattina, dimmi quanti anni mi dai?"

E le jeep piene d'esplosivo contro i checkpoint dei miei nervi

"Giulio Giulio guarda mi vesto d'azzuro, così secondo me siamo su ventisei!"

"amor ma le donne non sono depresse quando compiono trent'anni?"

e i freni inibitori delle jeep cariche d'esplosivo che non funzionano più,
turisti olandesi immobili ai bordi delle strade del mio cervello straziato.

"Amore cazzo dimmi, quanti anni mi dai?"

"L'ergastolo"

domenica 5 aprile 2009

La nostra Las Vegas interiore

Sarà tutto come te lo sei sempre immaginato,
arriverai alla porta della chiesetta con la luce del mattino americano alle spalle,
sarà una cerimonia solo per noi
solo per noi due,
come dici tu,
solo i miei due migliori amici,
solo le tue due più care amiche,
e io all'altare, vestito da Elvis,
fatto come una bestia al macello e praticamente in come etilico.
Proprio come te lo sei sempre immaginata tu,
amore mio.

giovedì 26 marzo 2009

I.R.A.

E basta pensare che intanto tutto quello che faccio io l'ha già fatto qualcun'altro,
i miei sms del cazzo,
le mie mani su di te,
Il fiume di parole che mi escono dalla bocca e un giorno o l'altro m'affogherà,
il tuo profumo è il profumo della tua vita fin'ora,
e tutti i pezzi di tua vita recente che taci ma che emergono,
e lo so che non esistono continenti inesplorati,
solo che non mi riesco ad abituare all'idea,
e sono fiero di questo mio animo
che non serve ad un cazzo,
ma è infantilmente nobile,
amarsi senz'armi?
E tutti sono importani e tutti sono qualcuno
un miliardo di artisti e nei campi neanche uno.

Vivi nel tuo mondo mi dici.

Il tuo mondo.

Domani mattina alle cinque (ora locale)
decolliamo dalla base di Aviano.

Domani mattina alle cinque (ora locale)
decolliamo con quattro caccia e in quindici minuti siamo sul target.

Domani mattina alle cinque e quindici (ora locale)
lo rado al suolo il tuo mondo di merda.

Buonagiornata, Giulio

venerdì 20 marzo 2009

Just a good reason to wake up

E' scoppiata la primavera nel cielo sopra alla finestra,
la finestra sul tetto,
il tetto sotto il quale dormiamo da milleunanotte,
è scoppiata sulle nostre teste e su questa città,
ma nessuno s'è fatto male.

E' da passati remoti che non mi esplodeva qualcosa come te,
così tra le mani,
devo essere fortunato,
miracolato,
anche in questo caso,
come per la primavera,
non mi sono fatto male,
sei scoppiata inaspettata,
rifare il letto di casa tua
ridipingo i vetri delle finestre nelle giornate grigie
il suono degli aerei che decollano,
il profumo di casa tua,
il futuro che è diventato un'idea meravigliosa,
e le volte che vorrei
ma poi sto zitto,
le paure private e le felicità profonde,
l'ottimismo che mi fa sentire un po' stupido
la stupidità che mi fa sentire un po' ottimista.

Oggi c'è un sole anni novanta
che sembra quello che picchiava sul cruscotto della macchina di mio nonno Giorgio,
quando mi veniva a prendere a scuola,
verso la seconda metà degli anni novanta appunto,
aveva sempre un cd di Sinatra,
lo metteva su spesso,
solo quello.

poi scrivo sul conto della spesa:

__che non è vero che d'amore si muore
che a maggio nulla ti può far sanguinare
le ragazze diventano signore
e ti sorridono senza guardare.

__e non è vero che d'amore si muore
e ogni giorno finisce una guerra
che io e te sviluppiamo calore
io e te contro tutta la terra.

__non è vero che d'amore si muore
mille naufragi e mille derive
oggi è un giorno senza timore
da oggi d'amore si vive.

giovedì 5 marzo 2009

Blow Job

Non credo che un robot debba mettersi tra di noi,
sta notte poi ho sognato i miei sensi di colpa che mi perdonavano,
ma ti viene in mente una cosa che ti faccia sentire ancora più in colpa!?!
Sembra che il tempo piovoso di questi giorni si sia spostato tra i miei occhi e l'attaccatura di questi capelli incasinati,
che io ti dico che mi voglio pettinare come andy warhol e farmi anche biondo platino.

E Parigi val bene una messa.

Forse dovrei scrivere un libro mi dici,
si scrivere un libro,
un libro,
la mia inconcludenza che mi slaccia i pantaloni,
un libro amore mio dici?
e cosa ci scrivo in un libro?
quello che mi succede intorno?
non credo importi a molti
non importa molto neanche a me.

Esco
vado da un ferramenta a comprare una mazzetta da carpentiere
così almeno faccio prima a sfracellarti il cuore,
tra un "come va" e un "preferisci bianco o rosso?".

sabato 28 febbraio 2009

Pensando ai vari naufragi

Giuro che ti sto dicendo il falso dico dentro di me,
poi ti dico tieni duro che da qui ti porto via un giorno di questi,
con una convinzione che mi spaventa,
e invece è solo un altro pezzo di me che se ne va
e folgorarmi sulla milano venezia
e i tubi che portano l'acqua a casa mia
e i tubi in cui scorre la metro
e i tubi che portano ossigeno e nutrimento a persone che amo
in reparti dove non c'è alternanza di luce tra giorno e notte
e folgorarmi ancora sulla milano venezia
sempre dando le spalle a milano
e mai guardando mestre negli occhi
che ho gli occhi da sole, scuri
e mi raggomitolo in me
per tornare da te
che è come quando certi fiori sbocciano dopo un inverno di solo freddo
in cima ai monti o in piena Montenapoleone.
Chissà se i miei figli mi assomiglieranno
se saranno egoisti e irrequieti come me
se avranno il mio profilo
sicuramente potranno leggere i miei libri e ascoltare i miei dischi
chissà se anche a loro piaceranno gli aeroporti
ieri notte pensavo che vorrei dipingere una pista d'atterraggio di notte
poi ho pensato che anche a costo di farmi sgridare da un esercito di stewart e hostess
ad ogni decollo ci abbracciamo e ci sleghiamo le cinture e ci leghiamo le mani e i corpi.
Ho voglia di vederti in un sacco di situazioni
perchè pensavo;
pensavo che mi piace la tua reazione
mi stupisce il tuo essere
adoro pensarti con gli occhiali che ridi con il vino in mano
mi taglia come la carta essere lontano
e la sottile gelosia verso il mondo che ti circonda
e assiste al teatro dei tuoi sorrisi
all'armonia dei tuoi movimenti
al suono ascendente delle tue parole
e parli una lingua meravigliosa

chiudo il sipario della tua frangia

luci accese

applausi oceanici.

lunedì 23 febbraio 2009

odio il lunedi

Giulio Giulio
colpi di vento che ti splancano la bocca
i nostri baci cancerogeni
la parte più bella di ogni film è quando io e te facciamo l'amore
su divani non triestini in case sospese
credo che parte del tuo odore mi stia scorrendo nelle vene
e io me ne resto qui con la volgarità di ogni crisi d'astinenza
con il pacchetto in mano e la sensazione di essere stato fregato.
e le Luci A capofitto sulle isole maggiori
e le Luci A picco su i sedili degli aerei
e le luci che ti chiedono ti portarle a vedere il mare
e le Luci A novanta gradi sul marmo bianco
la gelosia retroattiva
previsioni del tempo sballate dai nostri sbalzi d'umore
quando te ne vai le brioche sembrano tutte congelate.
Nei tunnel degli aeroporti sembravamo innamoratissimi
ma forse gli aeroporti sono posti dove sembrano tutti innamoratissimi
ma forse in aeroporto non hai mai il coraggio di dirti che sei innamoratissimo
ma forse è tutto un pensiero inutile perchè oggi è lunedi
e sembra che tu sia a miliardi di millimetri da me

domenica 15 febbraio 2009

limonando con una donna gigante

Quando sono arrivato nel club
coprivi anche la musica dub
alta e grande come un portone
a livello del tuo seno le persone,
dopo aver parlato quanto basta
avevo molte idee nessuna casta,
ti ho baciata in punta di piedi
ti voglio ma forse è meglio se ti siedi,
andiamo da me andiamoci ora
mi hai detto okkei ma non ancora
"esco a fumare una meraviglia
torno e riparte il parapiglia"
esco e faccio i miei conti
poi cado a terra senza sconti,
troppo ubriaco per amarti
ci vuole fisico per domarti
allora con un taxi bianco son fuggito
senza dir nulla son sparito
e ora qui nel mio letto solo e senza compagnia
anche Davide si sentiva così senza Golia?
penso alla mia donna come un ossesso
immagino gigante anche il suo sesso
o paradossalmente un piccolo bocciolo
da coglier con calma ma comunque al volo
forse urla, grida e paroloni
troppo alta anche a carponi,
da solo qui ti penso eccitato
la mano scivola come il Lucio disperato,
e ti cercherò a testa alta
in mille notti alla ribalta
in questa città troppo stretta
conquistare la tua vetta
entrare in te e poi sparire
un continente da scoprire.

venerdì 13 febbraio 2009

RandomizeMe

E stai seduto sopra un trespolo, come un pappagallo di provincia, dici che la nostra generazione l'ha fottuta la comodità e i nostri genitori che non andranno mai in pensione e la nostra idea di futuro che è non fare figli a 40 anni e non farli a trenta e non farli neanche a ventisei,
e la tua nonna diceva in friulano che ci vorrebbero delle guerre
e perderemo tutte le guerre
e perdere tutte le guerre
e perdere tutte le guerre
e perdere tutte le guerre
e perdere tutte le guerre
e anche le chiavi di casa
e dormire in macchina
e svegliarsi nel traffico
e fumare un caffè al bar
magnificamente spettinato.

trevoltedrinepoitastoverde
"ciao G. cosa fai?"
"sto a casa perchè non trovo i pantaloni e non riesco a smettere di sanguinare dai morsi che mi hai dato stronza"
"tipico tuo dire sempre queste cazzate, passi a prendermi per le otto ragazzone? E' pur sempre venerdì"
"solo se ti metti la gonna corta"
"vecchio libertino"
"non sono vecchio"
"già"
"ti aspetto alle otto disastro"
"arrivo alle otto meraviglia"
click




SMS che mi mandi prima di domire:
"ma che giorno balordo non averti vicino è una spina nel fianco, che almeno tu abbia successo, buon san valentino stronzetto "



SMS che ti mando prima di dormire:
" tutta la vita ad inaugurare centri commerciali,
e litigare dopo pranzo su reti nazionali,
san valentino ti lascia cento euro sotto il cuscino
e se ne va lasciandoti il numero di cellulare del vicino"


e continuiamo a non stupirci a vicenda



Santa disgrazia
che abbasseresti il sole come tende da schiacciare
che abbasseresti il sole sul mare per cominciare a bere
un bocca da aprire e un occhio basta per vedere

Sacra tragedia
di essere diversi da tutti
e provarne piacere
lingua lunga per leccare il fondo del bicchiere

Cara sfortuna
che piombi a casa mia alle cinque del mattino
che vorresti solo una tisana e starmi vicino
e invece quando sei sobria non ti passa per la testa
una relazione normale e una faccia onesta





GiulioGiuroCheHoVistoLuciGrandiComeVulcani

giovedì 12 febbraio 2009

Compagno di sbronze

E non per vantarmi ma oggi è una giornata bellissima, c'è un sole che fa vedere tutta la laguna o meglio, golfo, che forse la laguna non è né un termine adatto né un nome che le rende giustizia.
Dio è ubriaco fradicio, io sono sobrio fradicio, entriamo in macchina e mi tolgo le scarpe per non sporcare il pavimento lui sceglie la musica, fuma, sigarette col braccio fuori, io no , non fumo, fumo solo quando bevo e oggi non ho bevuto, lui sì, e canta una vecchia canzone dei Diaframma.
Quando anni fa ho cominciato ad ascoltare i Diaframma non immaginavo che piacessero anche a Dio, per lo meno non immaginavo che gli ascoltasse anche lui insomma.
Se lo sapesse Federico.
Poi gli parlo un po' di te, andando su verso i colli che si vede tutto il mare, gli dico che mi fai male quando ti penso, chè in realtà non ti penso mai ma ti immagino spesso, ad esempio so che oggi è una giornata in cui ha pranzato sull'erba fuori dal tuo lavoro, e che mi vengono in mente mille cose così al giorno e queste mi feriscono sottilmente, paradossalmente.
Lui sembra non ascoltare.
Forse seccato perchè ho abbassato il volume dello stereo.
In realtà penso, se vuole la musica più alta non deve far altro che desiderarlo e questa si alzerà, quindi non mi sento in colpa più di tanto.
Gli racconto che tra un po' te ne andrai via da questa città e che la cosa più furba che ho saputo fare è allontanarti da me, allora lui si gira mi guarda e mi sorride come una presa in giro e da dietro gli occhiali da sole mi sussurra "coglione".
Poi gli racconto tutto, tanto è abituato, ci passiamo la terza bottiglia di fragolino e guido per il carso illuminato a luci chiarissime, parlo di te e di noi dalla prima volta che abbiamo scopato ubriachi e fatti a casa dei miei genitori, quando ti ho convinta a partire con me e il mio migliore amico e ad andare dall'altra parte del Nord con la tua macchina e che a convincerti non ci è voluto nulla, delle mille volte che ti ho fatto piangere e delle mille volte che poi hai pianto, di quanto hai riso e di tutto quello che abbiamo mangiato, gli aerei presi, i libri prestati, la musica nuova uscita dalle casse e io che finivo sempre dentro di te in ogni via e in ogni notte fino all'ultima volta che hai chiuso la porta di casa, piano per non svegliarmi, e non sbattendola come da copioni.
Finito tutto il racconto e la bottiglia, Dio si gira verso di me mi guarda abassa la musica mi guarda negli occhi dritto e tutto il mondo si ferma così come il sangue nelle mie arterie, ma non sto male, solo aspetto e il volto mi viene caldo come sole di pomeriggio, insomma si gira e con un alito di alcool e tabacco mi guarda e mi dice:
"Accosta che devo pisciare"

Accosto lui scende si mette a fare pipì contro un muretto a secco.
Io penso che mi piacerebbe vedere il pisello di Dio
ma non sbircio
metto su un'altra canzone e mi accendo una sigaretta
e penso che vorrei stenderti qui e fare l'amore selvaggiamente
poi mi viene in mente il tuo viso mentre facciamo sesso
una fitta nel fianco
la porta si richiude
"andiamo"
credo di essere simpatico a Dio
ma forse comincio ad essere alticcio e a sopravvalutarmi
come al solito.

mercoledì 4 febbraio 2009

I re magi all'autogrill

Dagli ospedali di cemento armato dove vengo a studiare poco
penso che mi basterebbe un'ora di felicità per finire febbraio con un po' di abbrivio
almeno mi vesto bene
almeno ci sento bene

Quando ti chiedo se vuoi venire a pranzo con me e ho paura che prima o poi un lapsus mi faccia uscire dalla bocca prendiamo un aereo che non costi un cazzo e andiamocene in marocco o da qualche parte verso sud o torniamo a barcellona,
io e te che tanto ti penso con la stessa frequenza di quando ti ho davanti
anche quando sei chissà dove ad aspettare chissà chi

ieri notte mi sono addormentato con la faccia sul computer e Pasolini che parlava di sessualità con un contadino calabrese agli inzi deli anni settanta, credo

Andiamo a vivere di nulla nelle città della malavita, a Salonicco, Marsiglia e Barcellona

che qui la maggiorparte della gente mi fa sentire inadeguato e diverso

e tu che chissà dove cazzo sei finita.


Tutte le mie preghiere perchè stanotte una pioggia da telegiornale spazzi questa cazzo di provincia

sarebbe bello starsene lì mentre fuori tutto urla

su tutti i lati di questa nave

e il cielo è finalmente nero non più pieno di stelle

che i cieli stellati hanno definitivamente rotto i coglioni

e quando ti porto a vedere la ferriera pensi che voglia fare colpo su di te
con un a qualche forma di originalità

ma perchè cazzo non senti anche tu che è disperatamente bello
un gigante d'acciaio fumo fuoco e luci arancioni che impazziscono sulla tua retina
come impazziscono le cellule della gente che gli vive attorno
che sembra una città volante che si è schiantata al suolo
che sembra una favola finita male

comunque sempre meglio che un cielo stellato

pieno di stelle anni ottanta
di stelle cadenti che ti sbattono in faccia desideri inutili
di pianeti neoplastici
di inutili stelle comete
che non mi guidano da nessuna parte
di inutili stelle comete come te
come te.

giovedì 29 gennaio 2009

Un sogno elegantissimo

Ieri notte prima di andare a dormire mi sono vestito molto elegante
camicia bianca appena stirata
maglione nero pantaloni su misura
cintura di manta nera e stivaletti inglesi
giacca nera di velluto liscio e un fazzoletto di seta rossa nel taschino
poi mi sono messo a letto,
sentivo che ti avrei sognata,
volevo farmi trovare bello e profumato più di quanto ti ricordassi
questa mattina il risveglio è stato stancante
come se ti avessi aspettata circa nove ore
e tu non fossi mai arrivata
per questo motivo
come una sorta di protesta
o una strana compensazione
che è tutto il giorno che sono in pigiama
la signora dell'edicola e del bar sotto casa pensano forse che non sia tanto a posto
peccato
mi sarebbe piaciuto arrivare al nostro appuntamento preparato
ma forse và così
mi lavo i denti tutte le sere prima di dormire
non per un sorriso da pubblicità
ma perchè prima o poi ci baceremo in un sogno elegantissimo.

mercoledì 28 gennaio 2009

VICRYL® PLUS: La nuova sutura sintetica assorbibile antibatterica.

Giulio Giulio, chiude i buchi nelle sue tasche con un kit chirurgico,
si cuce addosso centinaia di pantaloni,
e tutti gli dicono dormi troppo, sogni troppo

giovedì 22 gennaio 2009

Qual'è il contrario di superman?

Mi chiedevi sempre di soffiarti negli occhi quando guardavamo il cielo d'estate,
sulle spiaggie dove tutti cantavano e suonavano,
dove sbarcavano i tender dagli yacht per conquistarci,
dove Pasolini muore una volta al giorno,
dove non facevamo l'amore,
su queste coste non smeralde,
dove mi dicevi che da ragazzina speravi di romperti il naso giocando
così te l'avrebbero rifatto
che non ti piace ed è grande
e io ho pensato che sarà una delle prime cose che mi mancherà quando te ne andrai da me,
ma sono stato zitto,
su questa terra violentata De Andrè andava a cena con i pastori
bevevano e parlavano ore e ore di agricoltura
se vado a Genova vado in continente
non tutte le isole sono abitate da isolani.

E poi chissà perchè hai messo il bloccasterzo e la catena allo scooter
se stavi andando a buttarti giù da quel grattacielo,
come quando una tua fiamma era andata con un altro
e tu ti eri arrabbiato a morte , e io non capivo
e ti dicevo ma cosa cazzo ti arrabbi se non ti è mai interessato niente di lei?
se non sapevi neanche se esistesse?
e tu mi guardavi col tuo sorriso dolcissimo e crudele
"Perchè nessuno mi deve rubare niente"________________

E i dj che metteno a posto la tua Audi che ha problemi di elettronica
e le donne che non ti dicono mai grazie
e la voglia di imparare a suonare la chitarra
tutte le nostre frustrazioni
e Superman che quando è ubriaco diventa un pezzo di merda.

sabato 17 gennaio 2009

evening chat

LiveForEver

ahahah

smettila di scrivere il nome di Paris invano

2:57pm Giulio

io e Paris abbiamo un rapporto che gli altri non capiranno mai

ci amiamo come ci si amava negli anni 90

2:58pm LiveForEver

e come ci si amava negli anni novanta?

anche se preferisco l'amore anni 80

3:00pm Giulio

ci si amava più coca-cola
più baci sui motorini, più sabato pomeriggio, c'erano echi anni ottanta che assordavano, oscar luigi scalfaro e cossiga erano presidenti della reppublica ci si amava non più in tecnicolor ma non ancora al plasma

3:00pm LiveForEver

ahahah

non invidio il vostro amore

3:01pm Giulio

non invidio te

però se tu andassi a scuola mi piacerebbe venirti a prendere

3:02pm LiveforEver

(sorrido)...per la prima ...!

pero' se vuoi mi puoi venire a prendere quando finisco di studiare in largo papa

3:02pm Giulio

aspettarti, sentire il suono del campanello dell'una, vederti uscire, vederti che mi corri incontro mi baci e mi dici che sei affamata, saluti qualche tua amica che sale sull'auto del padre, ti accendi una sigaretta, cambi mille stazioni radio e mi dici dove mi porti a pranzo? e mi baci mille volte mentre guido

questa è la mia idea di felicità

3:04pm LiveForEver

:):)

si forse ci potrebbe rendere felici

3:04pmGiulio

forse

3:09pm LiveForEver

allora facciamo questo tentativo..mi vieni a prendere ogni giorno che vado a studiare in largo papa...e pranziamo dove vuoi tu

3:09pm Giulio

okkei tesoro mio

ora entro nella doccia

3:09pm LiveForEver

gud

3:09pmGiulio

sono tutto sporco di sangue e pezzettini di cervello

3:10pm LiveForEver

ahhhhhh...brivido

3:11pmGiulio

a penso bebi forse pubblicherò questa conversazione sul mio blog ti dispiace?

3:13pm LiveforEver

no puoi farlo

3:13pmGiulio

grazie bebi

entro nella doccia

a dopo

3:14pm LiveForEver

a dopo!

un bacio

martedì 13 gennaio 2009

previsioni del tempo di merda

Altro che tempo libero,

ho ammassato tutto il tempo e l’ho crivellato di colpi

non sono tempi morti

sono tempi assassinati

e nelle sere in cui dovrei prodigarmi per il mio futuro sono strafatto di stronzate davanti alla televisione,

sono in giro per locali e farti il cuore a pezzi e ad accorciami la vita

e il fondo dei pantaloni

sono tutto ciò che maledirò tra un po’.

E poi sempre in queste sere in cui dovrei prodigarmi per un futuro migliore, il mio,

e non lo faccio

ti odio

ti odio quando mi lasci commenti e frasi si quei social network di merda

ti odio quando non troviamo neanche il tempo per scopare

ti odio quando mi rendo conto che in te odio tutto quello che fa di te la non donna della mia vita

siamo adulti al contrario

e giriamo ore in macchina come se si scappasse da qualcosa

andare a New York per un po’

un mese a Londra

una settimana a Parigi

un anno a Barcellona

poi Berlino

dovremmo solo stare a casa e smetterla di fare finta di fare quello che vogliamo.

e Maradona entra a San Siro si guarda nei Ray-ban del suo vicino e sembra un rottame di Ferrari

e Mr. Hyde piange sconsolato guardano Jekyll che ride nello specchio

e per scharirsi le idee Hitler si travestiva da donna e si masturbava davanti allo specchio

e una delle modelle inglesi più famose del mondo leccava uno specchietto ridendo

e uno specchietto della Smart costa ottanta euro

e mi guardo quando passo sui vetri dei palazzi e penso che non mi sento più Fonzie

e prima di andare a dormire prenderei lo specchio a pugni

fregandomene di queste mani del cazzo

e che comunque

sette anni di sfiga vanno oltre ogni mia più rosea aspettativa.

giovedì 8 gennaio 2009

ti nevica in faccia

Non cadrà mai abbastanza neve per ammutolire i tuoi tacchi di Dior.
Anche se i tuoi passi sono decisi tra il tuo yoga e la tua fashion-week
a me sei sempre sembrata fragile come un cracker quando ho fame,
le mie corse nei boschi per stare meglio,
le tue telefonate nel cuore della notte,
i miei libri sul comodino,
la tua tuta da casa,
il tuo culo sodo
e i miei pensieri mattutini
tutt'altro che utili a cominciare bene la giornata.

sabato 3 gennaio 2009

Mambo

Dov'è?
Tu leggimi la mano e poi dimmi se il suo cuore è vicino o se andato lontano,
se è in giro per l'Europa,
occhi neri il suo cuore si è seccato è diventato una scopa,
Dov'è?
Se d'amore è proprio vero che non si muore
non si muore
cosa faccio nudo per strada mentre piove?
E c'è di più
non dormo da una settimana
per quel cuore di puttana
sono andato al cinema e mi hanno mandato via
perchè piangevo forte e mangiavo la tua fotografia
e tu?
datemi un coltello
un coltello per favore
dov'è quel cuore marziano,
se n'è andata sbattendo la porta e avevo in mezzo la mano,
dov'è la diva del muto,
è una minaccia per tutti il suo cuore
il suo cuore ad imbuto



L.Dalla