giovedì 7 aprile 2011

LOVE IN FUKOSHIMA

Si dice che sia meglio non uscire oggi, meglio non mangiare l'insalata, meglio lasciar perdere i funghi e i pesci, dicono così, dicono.
I giornali non parlano di noi da un po', non so se si siano dimenticati o se lo facciano apposta,
forse si dice qualcosa di nuovo in città_
Città?
Si quello che rimane di queste città.

Intanto è esplosa la primavera, i fumi che sono usciti dalle crepe della terra ci fanno ridere un po' di più e i gas delle città distrutte rendono il cielo bellissimo e i colori dei tramonti,
io no so se sia per noi due o se è dovuto alla centrale che non si è ancora spenta,
ma tu li avevi mai visti così forti così violenti i tramonti?

Non ti vedo da un paio di settimane è tutto più complicato da quando abbiamo litigato al telefono, non mi ricordo per cosa, forse per il mio cronico essere immaginario, distaccato dicevi__
quando abbiamo litigato stavo bevendo un gin tonic e in un attimo è scomparso tutto.

Non ho capito bene quello che mi ha detto quello strano signore oggi,
mi ricordo che mentre mi passava un marchingegno sul corpo ho pensato che erano circa due settimane che non mi muovevo da quella posizione,
da quando abbiamo litigato,
ho capito che ero quasi morto,
quasi,
gli occhi, solo gli occhi di quel signore si vedevano dalla tuta bianca, da quel ingombrante scafandro,
occhi increduli e spaventati,
poi è arrivato un altro signore sempre tutto imbragato nella tuta da astronauta,
il rumore di quel coso che mi passavano addosso faceva più o meno il suono acutissimo della sveglia del mio cellulare,
chissà dov'è finito il mio cellulare penso,
chissà dov'è finito tutto penso____

Io non ho capito bene cosa dicevano quei bizzari signori e non so bene cosa sia successo durante quella nostra telefonata,
ma c'era da immaginarselo,
noi provochiamo catastrofi,
i nostri cuori sono centrali energetiche, ma di vecchia generazione.
Ci scaldiamo troppo e non c'è acqua che ci raffreddi, il nocciolo delle questioni comincia la sua fusione e non so davvero come arrestarlo una volta innescato,
ci sei tu,
ci sono io,
e le catene che ci uniscono sono reazioni.


Credo che guardando i loro monitor si siano stupiti di avermi trovato ancora vivo.


Poi anche l'ultimo pesce nel mare davanti a casa è venuto a galla ed io, come un nodo al pettine, mi stavo per sciogliere,
ed è stato in quel momento che mi è parso di sentire,
ma ne sono quasi sicuro,


ho sentito uno dei tecnici dire all'altro___


__che il mio amore per te è 7,5 milioni di volte sopra i livelli di guardia____

domenica 30 gennaio 2011

You don't smell like teen spirit

Sei l'unica, in questo paese da ridere al suolo, che non si lamenta per la precarietà dei nostri impegni cardiaci,
hai la sagezza necessaria per essere consapevolmente incosciente
perchè sei intelligente e alla fine è questo che mi piace di te__________

Oggi ho liberato un tuo lungo capello che mi era rimasto impigliato nelle pieghe della pelle nera del giubbotto, l'ho lasciato volare via in questa città in cui non sei mai stata, in cui non nevica quasi mai, in cui la maggior parte delle case non ha i termosifoni
ed eravamo in due a spostarci come spiriti impazziti per questa città di mare.
L'ho sai che teen spirit è il nome di un deodorante da supermercato?
You don't smell like teen spirit
Sono sempre da solo perchè non è possibile stare dietro alla mia vita schizofrenica mi dici, ma c'è tanta gente che mi vuole bene che mi pensa spesso, mi dici.
Ieri per la prima volta ho vomitato dentro a quei sacchetti che ci sono nelle tasche dei sedili degli aerei.
ma da fuori è tutta una vacanza.
Non soffro il mal d'aria.
Non ho paura di volare.
Non ne ho mai avuta.
Mi da solo un po' fastidio il decollo, da sempre, mi si tappano le orecchie.
E mi da molto fastidio chi applaude all'atterraggio, non danno per scontato di non morire sulla la pista di questo aeroporto?
Forse l'ingenuo sono io e non quest'orda di turisti low cost con i piumini lucidi come i miei occhi, mi riscopro ottimista ma il sorriso della hostess mi sembra sempre il bacio di una puttana, a pagamento e forzato.

letuetettesonotettisottocuimiriparo
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e ieri notte pioveva fortissimo, poi quando mi sono svegliato non c'era più traccia di nulla e il sole sembrava fare finta di niente e io non avevo neanche occhiali per riparami e non ero così splendente da dissimulare tutto
a differenza del sole
non posso fare finta di niente quasi mai.

E' tutto bello non abbiamo ancora perso nulla, siamo ancora degli ambiziosi siamo ancora vincenti, siamo ancora belli e pieni di capelli, sono ancora tante le donne da immaginare e siamo ancora montagne rocciose che, prima o poi, diventeranno spiagge trafitte da ombrelloni.

Ho visto una cosa magnifica oggi, una specie di situazione che non si può definire vita ma neanche morte, forse la cosa più tragica che ho visto nella mia vita e li per li non me sono neanche accorto, la devo ancora metabolizzare, la fotograferò poi tra un po'.

E ti ricordi sempre tutto quello che mi da fastidio.
Che non mi piace se mi tocchi la faccia e il collo che non mi racconti i sogni appena sveglio non mi fai domande ma mi fai il the nero che mi aspetti senza aspettarmi sveglia a letto che prima di entrarmi nel cuore ti togli le scarpe che dici che tutti mi adorano quando mi guardo con odio che sai raccontarmi le bugie giuste al momento giusto che mi prepari da mangiare quando torno da te che non mi chiedi dove sono stato che non mi chiedi dove vado che sei contenta che sono li che non mi devo tagliare la barba che appena scoppia una guerra in europa io ci vado e rimetto insieme i pezzi e tu non ridi per niente ma non sei triste a trieste che non vedo l'ora di tornare a sarajevo che mi è rimasta sotto la pelle come la scheggia di una granata che vorrei spargermi per il mondo che non ho paura di cose giganti e cose minime mi fanno vacillare che ci vestiamo di nero che lavoriamo in nero che nulla è veroperdavvero.

letuetettesonotettisottocuimiriparo
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letuetettesonotettisottocuimiriparo
letuetettesonotettisottocuimiriparo
letuetettesonotettisottocuimiriparo


Mi chiedi se ti penso con la stessa frequenza con cui in questa cazzo di città incontri i semafori e le chiese
e il nostro amore a tempo determinato che non ci fa arrivare a fine mese.









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