martedì 25 novembre 2008

Senza Maledetto Titolo

Il successo non mi ha cambiato

come dicono alla tele

ragazze in costumi da bagno anni '90 con corone e scettri da reginette


il successo non mi ha cambiata


e ci credo.


Ci credo e ti capisco giovane analfabeta,

il successo non ha cambiato né me né te per un semplice motivo,

non abbiamo mai avuto successo.


Ma oggi che è finito lunedì ho deciso che comincerò ad accettare,

a differenza tua,

accetterò quello che succede fuori e dentro di me

e non fare quella faccia come se stessi pensando “pazzesco sto tipo”

vedi bionda e alta donna

accettare è un processo che ben si staglia sulla rassegnazione,

l'accettazione deriva da un'elaborazione attiva non è un atto passivo.

Quindi accetterò il fatto che in questo periodo della mia vita non amo nessuno

accetterò il fatto che la stragrande maggioranza della gente che mi circonda non mi piace

accetterò il fatto che certe cose non ho più voglia di farle

accetto un'estetica superiore agli stereotipi un pò rock'n'roll che tanto ti eccitano

marcio come un tossico

aristocratico come il bamboccionazicapoclasse del liceo in cui ti applichi

ma non capisci,

idealista e motivato come il rappresentante dell'università in cui sei parcheggiata,

neanche per sogno,

io mi chiamo fuori.


Quindi domani non chiamerò nessuno che pranzi con me

non avrò bisogno di parlare al telefono con nessuno

né di scopate insulse

non sorriderò se non mi viene.


Una volta a Parigi ho conosciuto una tipa che stava zitta

aveva fatto una specie di voto

e semplicemente stava zitta

non per scherzo

una cosa seria

silenzio

conduceva una vita normale

più o meno

e stava in silenzio.


Ho sempre pensato che in realtà una cosa così non si potesse fare in una città

ma è un pensiero che mi dà molta pace quello di pensare che prima o poi troverò un posto

dove starò zitto

arriverò in questo luogo che immagino, un pò banalmente, immerso nella natura

e penserò

qui non parlo.

per un po


Si martedì è domani però

siamo sotto casa mia

oggi è stato un lunedi umido e gelido

tutte queste cose non te le ho dette e le ho solo pensate

anzi me le hai ispirate tu

con i tuoi discorsi da sala d'aspetto

i miei discorsi per fare colpo

ma vaffanculo,

chi me lo fa fare,

giuro che da domani parte il processo di accettazione.


Cazzo che freddo però

vieni qui un attimo va,

saliamo su un attimo che si congela qua sotto

dai così chiaccheriamo ancora due minuti



sì giusto due minuti brava.




venerdì 21 novembre 2008

Just Friday, sarà peccato? Sarà reato?

Allora brindiamo al nostro futuro radioso e roseo come quello dell'Iraq
io non ne voglio più sapere di te
perchè sono troppo ingombrante per l'autobus su cui siamo saliti
perchè sto anche cercando di smettere di fumare
e di studiare di più
quante cose vuoi che faccia contemporaneamente?

Eppoi
questa mattina ho chiamato un altro cigno per chiederle se oggi o stasera sarebbe uscita con me
guarderò le sue strane sopraciglia e la faccia della gente
sensazioni positive
affogherò tutte le manie e strane paure (ma non dovevano diminuire con l'età?)
in vino e parole
o magari cercherò di rilassarmi e fottermene di tutto
pensare solo che ho di fronte una cosa bella e niente mi è richiesto.

Magari un pò più Lou Reed un pò più berlinese
un pò più local hero
un pò più posh un pò più rock'n'roll un pò più underground un pò più Alain Delon un pò più galante un pò più intellettuale un pò più finto un pò più vero un pò più cool un po più Elvis un pò più vecchio più New York più lento più fatale più tossico più bello più veloce vaffanculo.

incominciamo questo venerdì
comunque vada è venerdì
finalmente venerdì

io spacciato e gettonato come certe droghe nel week-end

in ogni caso indiscutibilmente Venerdì

martedì 18 novembre 2008

Canzone per la ragazza Paris Hilton

Arrivo a Barcelona stremato

mi lancio d'istinto a letto, la gigantesca borsa dei dischi ai miei piedi.
cado in un sonno profondo, oppiaceo, e quando ad un tratto mi sveglio tutto è ancora un po ovattato,

ma io sono molto leggero,
di là sento muoversi rumori familiari.
Vado in salotto e sul divano,

divano che non ricordo avere ma dall'aria incredibilmente familiare,

sta sdraiata Paris Hilton.

Mi siedo di fianco a lei su questo strano divano di velluto viola chiaro.
Il mio corpo è ancora caldo dal letto e lei si raggomitola nella mia pancia.


Sono molto spettinato.


Chiaccheriamo un poco, le racconto un paio di cavolate e lei ride molto,
ride come ride quando è con me,
non come fanno vedere su mtv
non come quando sta a farsi le unghie, con le sue amiche di scena, in qualche beautyfarm di L.A.


quando la faccio ridere piega la testa all'indietro e la maestà del suo collo bianco illumina la stanza,
dalla finestra aperta entra l'aria profumata di inizio Aprile spagnolo

ho voglia di baciarla
lei si gira e ci baciamo

a lungo

poi mi spoglia

la spoglio
e facciamo l'amore
io ho una strana sensazione di inadeguatezza
ma cominciamo a fare l'amore e tutto scompare,
lei si tiene forte alle mie spalle e io le entro dentro

prima piano poi sempre più forte.
Lei urla il mio nome col suo forte accento americano
viene

vengo

veniamo
sussurra il mio nome
io il suo e
sorride.
Non lascia però la presa, prima fortissima, ora salda delle mie spalle

Ci amiamo molto.
E' una sensazione che pervade il mio corpo come una febbre che mi fa sentire prima molto caldo e poi freddo,solo per tornare ad una sensazione di caldo ancora piu' piacevole ed intima.


Mi sveglio nel mio letto di calle Sant Gabriel,
guardo fuori dalla finestra e subito capisco di avere dormito per un tempo non meglio precisato,

ma molto lungo.

Vado in bagno e piscio da seduto.
Ho una strana sensazione, come quando ti succede qualcosa di brutto o di bello, poi vai a dormire e quando ti svegli il ricordo in questione ci mette un po ad arrivare,

ma prima che riaffiori nella coscienza , prima che si superficializzi, hai questa sensazione di imminente emozione.
Un pò come il profumo che c'è prima dei temporali.

Mi alzo tiro l'acqua mi guardo allo specchio e penso di getto:
"Cazzo mi sono innamorato di Paris Hilton"

vado in cucina faccio un caffè che spero mi riporti ad uno stato di veglia reale,
che mi distacchi dal sogno che mi è rimasto appiccicato addosso,

come brandelli di placenta addosso ai neonati.

Niente.

Passa un pò sono completamente sveglio.
Continuo a stare male per l'amore impossibile che mi ha colpito.
Devo fare qualcosa.
Qualcosa di catartico,
apro il mio computer attaco il sinth korg che ho appena comprato
imposto una traccia straziante di chitarra blues e un basso vagamente ossessivo come un funky

RALLENTATISSIMO

su queste due basi in loop comincio a scaricare una quantità infinita e ossessiva di campionamenti ed effetti
senza pensiero tecnico
con solo il suo viso di bambina che mi guarda mentre facciamo l'amore.

Finisco il pezzo e sono stremato.
vado a farmi una doccia.

torno nudo lo riascolto e piango.
NON SO PER QUANTO HO PIANTO
E' il pezzo più bello che abbia mai composto
è struggentemente passione impotenza tristezza malattia speranza ossessione
quello che in anni di studio stavo cercando.

All'inizio ho chiamato questo pezzo Song for the Lady Paris Hilton.

Poi quando il disco è andato in produzione mi hanno fatto cambiare il nome della canzone,

nel nome che ora tutti conoscete
nel nome che tutti i grandi critici, rigidi alternativi e folle di intenditori provenienti dall'underground, dicono, prima di complimentarsi con me.

Se solo sapessero che, come ha scritto Rolling Stone USA "quel pezzo rivoluzionario che ha cambiato il mondo e il modo della musica elettronica e della musica in generale" , me l'ha dettato un amore viscerale e fortissimo per una donna, che viene indicata da quegli stessi critici e fan che mi osannano, come il demonio della commercializzazione e prostituzione della musica.


Non so cosa mi sia successo da quel giorno
il mio modo di fare musica è cambiato
forse alla base di tutto c'è l'amore
inteso come concetto,

come insieme indefinibile di sensazioni
o forse sono semplicemente innamorato di Paris Hilton

ipotesi che a tutt'oggi non mi sento di scartare.

martedì 11 novembre 2008

non c'è più lavoro non c'è più decoro

1:24amGiulio

ciAOrivoluzionaria

1:29amLei

ciao giulietto

1:29amGiulio

ciao

1:29amLei

come stai dolce giulio?

1:30amGiulio

bene sono al etto con il computer

tu?

1:31amLei

bene, stanchina, troppo impegnata come al solito, ero a studiare finchè ha chiuso l'uni..

1:31amGiulio

brava piccola

XXXXXXX is no longer online. The following was not sent:

magari domattina vengo in uni

1:32am Lei is online.
1:32amLei

suoni per me..?

1:32amGiulio

certo tesoro

vorrei parlarne però

1:35amGiulio

cosa fai domani sera

?

1:36amLei

lavoro, finisco per le nove, se vuoi dopo ci vediamo un poco così anche ti racconto..

1:36amGiulio

mi prepari una tisana

?

1:37amLei

sei agitato tesoro?

1:37amGiulio

no

non particolarmente

e che mi piace molto bere tisaane la sera

1:39am Lei

è un ottimo motivo..

1:40amGiulio

ci vediamo domani allora baby

1:42amLei

ok, ora nanna giulietto che è tardi tardi..

vai a nanna vero?

1:42amGiulio

mah

è un'ora in cui non ho particolarmente sonno

ma farò finta di dormire per non agitare le tue tende

farò finta di stare fermo per non sporcare i tuoi sogni

farò finta come sempre

cosa ce ne facciamo io e te di una compagnia di bandiera quando in realtà baserebbe che saltasse la luce

queste cose dovrebbero dirle in parlamento

io combatto contro me stesso tutti i giorni

non so di che colore sia il fiocchetto spilletta della mia causa

ma sono pronto a manifestare e scendere in piazza ed affrontarmi

come posso avercela contro un ministro quando ce l'ho con me?

incazzarsi con un ministro è un lusso

vostro onore sei un figlio di troia

1:49amGiulio

vorrei che si fulminassero tutte le lampadine mentre bevo una tisana da una tazza che non pensavi d'avere, così non vedrai il mio sorriso del cazzo, nascondere l'indecisione se baciarti o continuare a riempirti di cazzate

ciao

odio i monologhi e sono sempre il primo a farli

apro un blog

non è vero che odio i monologhi

1:51am Lei

io ti ascoltavo ti leggevo provavo a entrare dentro la tua testa

dentro te

1:51amGiulio

lascia perdere

1:51am Lei

leggevo il tuo monologo e pensavo alla spilletta

1:51amGiulio

sarebbe di seta nera

dimi un bel nome per un blog

1:52amLei

american gangster

here is harlem

1:53amGiulio

BlackBlog

1:53amLei

..uau

1:53amGiulio

questo sarà il mio blog

ora lo creo

1:53amLei

lo voglio leggere sempre

1:58amGiulio

be the first to follow me

http://giulioborbon.blogspot.com/

2:01am Lei

ci sono