venerdì 15 ottobre 2010

Diario di uno scrittore che non scrive

Con tutto questo freddo che non ti fa dormire,
che ti fa pensare che devi scappare,
che gli inverni così lunghi gli hanno inventati gli altri,
che hai piedi troppo freddi e queste stanze sembrano di neve a metà settembre,
e mi ipnotizzo a guardarti sul bordo della vasca a passarti il rasoio sulle gambe,
da dietro un vetro blindato, incatenato e mascherato,
su quanto ti ho amato,
e vedrai che vigliacco che sono,
che ogni giorno è quello buono,
che anche questo è ciò che sono.
Il sonno che avevi spesso,
e le mie parole inutili, buttale nel cesso,
come i preservativi usati dopo che sarà successo,
con le mani aliene che ti toccheranno,
avrà avuto un senso anche quest'ultimo anno,
anche sotto i quintali di foglie che cominceranno a cadermi addosso quest'autunno,
magari ci incontreremo al disgelo,
magari ti chinerai su di me come su un fiore raro e strano,
nel centro di Milano.

E ad aprile volevo inchiodare le rondini sul muro di casa nostra
perchè fosse sempre primavera
perchè non arrivasse mai gennaio,
per non lasciarti sola,
per morire bello,
per essere il più veloce in pista,
perché potesse essere sempre una specie di vigilia
e anche se non ci sono più tu non scioglierti le ciglia,
rilegati i capelli come vecchi libri aperti,
non è stata una conquista,
lo è questa ritrovata leggerezza,
e si sentiva cantare quant'è bella giovinezza non vogliamo più invecchiare.

E poi vedrai, tornerà tutto come prima
i pianeti allineati
tornerà quasi tutto in rima
noi non saremo mai alleati
e il nostro amore provinciale
non sarà mai banale
come stare con la faccia fuori dal finestrino del regionale per treviso
che forse era destino
ma le chiavi di casa nostra mi rigano ancora il viso.

E non credo che la prossima volta ti obbligherò ad amarmi
mi porterò nei campi a concentrarmi

e non credo che la prossima volta ti convincerò ad amarmi
che hai mani troppo bianche per toccarmi

e se la prossima volta ti convincerò ad amarmi
tu vendi tutti tuoi anelli e compra delle armi.



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